L’Ecomuseo delle Erbe Palustri ha sede in un ex edificio scolastico, dove sono conservati manufatti ricavati dall’intreccio di alcune specie vegetali come la Stiancia, la Carice, il Giunco pungente, le canne e le specie legnose che crescevano spontaneamente in questo territorio vallivo, soggetto a esondazioni, attraversato dal fiume Lamone. Un’economia che ha coinvolto l’intera popolazione per secoli con la produzione e commercializzazione di stuoie, borse, ceste, fiaschi, cessata nel secondo novecento con l’avvento della plastica. L’ecomuseo promuove varie attività come il laboratorio d’intreccio, la didattica rivolta alle scuole e la ristorazione per l’autofinanziamento. Nel parco sono presenti uno stagno con le erbe e diverse tipologie di capanni vallivi.